Una destinazione turistica è un ambito territoriale nel quale ha sede un insieme di elementi attrattivi che soddisfano i bisogni e gli interessi di un determinato segmento di domanda turistica.
Proprio partendo dalla domanda possiamo comprendere come mai sempre più destinazioni turistiche stanno oggi intraprendendo un percorso di certificazione come destinazione sostenibile. Già da alcuni decenni, sia da parte dei turisti che da parte degli operatori, la sensibilizzazione verso i temi della tutela ambientale, del territorio e dei suoi cittadini è notevolmente cresciuta, ma è soprattutto negli ultimi anni che le destinazioni turistiche stanno cercando di invertire la rotta e cambiare paradigma passando da uno di matrice estrattiva e lineare ad uno dal carattere sostenibile e circolare. Problematiche quali la gestione dei rifiuti, il sovraffollamento dei luoghi o i prezzi troppo alti degli immobili spingono le località italiane e di tutto il mondo a voler trovare soluzioni alternative per rendere più vivibili e fruibili i luoghi di incontro tra cittadini e turisti. Di conseguenza, scegliere di certificarsi come destinazione sostenibile è oggi un investimento coerente con questo cambio di mentalità.
Tra le motivazioni più diffuse che spingono le destinazioni a voler intraprendere un percorso di sostenibilità troviamo:
- La determinazione a ridurre l’impatto ambientale delle attività turistiche sui luoghi e sui cittadini
- L’opportunità di rispondere alla richiesta di sempre più consumatori
- La possibilità di posizionarsi come destinazione sostenibile
- L’obiettivo di comunicare in maniera trasparente
- Lo scopo di rafforzare la governance territoriale, migliorandone l’efficienza operativa
- L’impegno a sensibilizzare, formare ed informare tutti gli stakeholder presenti nella destinazione
- Il proposito di promuovere lo sviluppo locale
Diventare una destinazione turistica certificata significa intraprendere un percorso virtuoso volto a minimizzare gli impatti ambientali, sociali ed economici negativi e a massimizzare quelli positivi. Ottenere una certificazione di sostenibilità manifesta l’impegno e la credibilità della destinazione nell’ abbracciare un modello di sviluppo turistico più responsabile e consapevole, che ponga al centro il benessere della comunità locale, la tutela dell’ambiente e la valorizzazione del patrimonio culturale.
Ogni territorio è unico: con una sua storia peculiare, con caratteristiche socio-culturali differenti ed un livello di sostenibilità proprio. Per questo non esiste un momento più opportuno di un altro per avviare un progetto di destinazione. La chiave è comprendere le esigenze dell’ambito, fissare obiettivi e creare un gruppo di lavoro serio e propositivo che sia in grado di assicurare il successo del progetto e il suo mantenimento a lungo termine.
Come si ottiene una certificazione di sostenibilità di destinazione?
Il percorso verso la certificazione di destinazione è un viaggio a più tappe che richiede collaborazione e visione di lungo periodo.
Sono quattro i punti fondamentali alla base di ogni progetto di sostenibilità ben riuscito. Vediamoli di seguito.
1. Analisi di fattibilità e mappatura del territorio:
in questa prima fase risulta fondamentale analizzare e capire qual è il contesto e lo stato dell’arte della sostenibilità nella destinazione nella quale stiamo operando. Questa analisi iniziale, diversamente da quanto si possa pensare, è di fondamentale importanza per capire quali sono le reali necessità del territorio e costruire solide fondamenta sulle quali erigere il progetto, perchè sia il più duraturo e proficuo possibile per tutti coloro che ne sono coinvolti. L’analisi sarà funzionale per definire la roadmap – la rotta – di progetto che comprende elementi quali l’orizzonte temporale dentro al quale si intende agire, il piano di finanziamenti, le azioni da realizzare, lo standard di certificazione più adatto alle caratteristiche del territorio (es. GSTC, ISO, Green Key), i responsabili del programma e del management, i KPIs di progetto e così via. Esistono diverse metodologie da utilizzare in questo primo stadio di progetto. Territori Sostenibili ha identificato nel Sant Gallen Destination Model un valido strumento per mappare i flussi turistici di territorio e, grazie alla decennale esperienza sul campo, è in grado di escogitare insieme alle destinazioni le migliori soluzioni per il territorio.
2. Piano di lavoro:
una volta conclusa l’indagine iniziale, il cui fulcro è racchiuso e rielaborato all’interno dell’analisi di fattibilità, è il momento di stilare il Piano di lavoro. Questo piano deve essere il più dettagliato possibile e deve definire gli obiettivi da raggiungere e le azioni da intraprendere nel tempo. Un buon Piano di lavoro non dovrebbe mai tralasciare di considerare le normative internazionali applicate agli specifici contesti locali. Per definire il piano è di cruciale importanza il coinvolgimento degli stakeholders poiché i loro interessi possano essere considerati e trovare riscontro all’interno degli obiettivi di destinazione. Per facilitare questa delicata operazione Territori Sostenibili si avvale del programma informatico SUSTI, di facile e veloce utilizzo, che permette di raccogliere informazioni relative alle imprese presenti nella destinazione ed individuare i punti di forza e di debolezza relativi alla sostenibilità a livello territoriale. SUSTI è disponibile per diverse tipologie di attività turistiche e può essere personalizzato ad hoc per progetti di destinazione. Il suo output è un report di sistema che ha il duplice obiettivo di fornire preziose informazioni per lo sviluppo della progettualità e di costituire una base per il monitoraggio periodico delle azioni implementate.
3. Implementazione:
terminata la fase preliminare di analisi e scrittura del Piano, è giunto il momento di passare alla fase di attuazione vera e propria. Realizzare un progetto di miglioramento di destinazione significa dare vita alle azioni previste nel piano di lavoro. Queste possono includere la formazione e sensibilizzazione degli operatori turistici locali sui principi della sostenibilità, promuovere buone pratiche ambientali, sociali ed economiche tra le imprese e i cittadini, coinvolgere la comunità locale nella valorizzazione del patrimonio culturale e territoriale. Tutto questo può essere reso concreto mediante workshop interattivi, incontri di comunità, tavole rotonde di confronto e lavori di gruppo moderati e facilitati. Ma anche formazione o consulenza one to one sulla vision e mission dei singoli operatori e della destinazione che può portare alla stesura di documenti e statement collettivi come il Manifesto della Destinazione sostenibile.
Per assicurare la buona riuscita del progetto vale la pena concentrarsi su alcuni ulteriori aspetti cardine:
- il coinvolgimento e partecipazione quanto più attiva possibile degli operatori, in particolar modo quelli del settore ricettivo. Questo perché i progetti bottom up, che partono cioè dal basso (ovvero dalle persone che quotidianamente hanno a che fare con i turisti) hanno dimostrato di avere sviluppi molto più interessanti dei progetti calati dall’alto, top-down. Questi ultimi non tengono realmente in considerazione i desideri e le aspirazioni dei cittadini locali, e degli operatori, portando così ad una parziale evoluzione del progetto. Per ovviare a questo problema, in parte, è vitale la collaborazione fattiva delle istituzioni pubbliche che, godendo di una posizione privilegiata di riferimento a livello locale, possono assumere un ruolo di leadership e diventare motore propulsivo della destinazione. Bisognerà quindi domandarsi e cercare risposta a domande quali che cosa si aspettano le strutture e gli operatori dalla destinazione? Che cosa si aspettano le destinazioni dalle imprese? E ancora come possono essere le strutture e le imprese veicolo della sostenibilità a livello di destinazione?
- l’inclusione degli stakeholder industriali all’interno delle strategie di sostenibilità delle destinazioni, perché? Perché il turismo, sia a livello di destinazione che a livello di singola impresa, coinvolge più filiere produttive e molteplici tipologie di fornitori. Coinvolgere l’industria produttiva risulta quindi fondamentale per richiedere prodotti e soluzioni alternative in grado di contribuire alla diminuzione degli impatti del settore.
Infine, è importante evidenziare che all’inizio di un progetto di destinazione non è sempre detto che tutti i soggetti del territorio partecipino all’iniziativa, tuttavia l’esperienza dimostra che da un nucleo iniziale di operatori si associano, via via che il progetto avanza, sempre più soggetti ed attività economiche legate al turismo a livello locale.
4. Monitoraggio e rendicontazione:
un’altra fase spesso tralasciata è quella relativa al monitoraggio e rendicontazione. Tuttavia, revisionare periodicamente i risultati ottenuti è la chiave per assicurare una puntuale implementazione del progetto, garantire il miglioramento continuo del programma, la sua assimilazione capillare da parte degli stakeholders e la sua comunicazione chiara a tutti i portatori di interesse (stakeholders). Per rendicontare i progetti è opportuno raccogliere ed analizzare dati e confrontarli con gli indicatori di performance del progetto. A partire da questi è possibile stimare l’impatto delle azioni intraprese e individuare eventuali azioni correttive.
La fase di monitoraggio e rendicontazione è quindi rilevante per generare report periodici che rendano conto dei progressi compiuti e delle sfide ancora da affrontare e che permettano di comunicare in modo trasparente i risultati ottenuti a tutti i portatori di interesse. Il team esperto di Territori Sostenibili può affiancare le destinazioni anche in questa fase e è, inoltre, qualificato per supportare il territorio nell’identificazione, definizione e registrazione di Claim etici, secondo la ISO 17033.
Qualche suggerimento Bonus!
Oltre agli step sopra citati, è importante evidenziare l’importanza di:
- Creare una rete di collaborazione tra enti pubblici, privati e terzo settore per condividere esperienze e buone pratiche
- Promuovere la comunicazione e la sensibilizzazione dei turisti sui principi del turismo sostenibile, per esempio mediante un Manifesto del Turismo Sostenibile
- Investire in ricerca e innovazione per sviluppare soluzioni innovative per il settore dei viaggi e dell’accoglienza
“La certificazione di destinazione è un’opportunità per le destinazioni turistiche di distinguersi sul mercato globale, valorizzare le proprie unicità e costruire un futuro più sostenibile per il proprio territorio.”